I maccheroni: sono buoni, ma… perché si chiamano così? Scopri l’etimologia del maccherone!
“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo, io me te magno!”
Quante volte, sentendo la parola maccheroni, l’abbiamo associata alla celeberrima sequenza tratta dal capolavoro cinematografico di Alberto Sordi, “Un americano a Roma”?
Oltre alla scena iconica, comunque, c’è da dire che i maccheroni con il tempo sono diventati il simbolo della pasta in generale, ma anche di un’intera cultura alimentare – quella italiana, si intende – e, per estensione, anche simbolo dell’intero costume italico.
Dei maccheroni ormai pensiamo di conoscere tutto: che tipo di pasta è, come si cucinano, come condirli al meglio, che sono un must assoluto in coppia con il ragù, ma… sappiamo anche perché si chiamano così?
Se la risposta è NO, allora ecco a voi l’etimologia del maccherone!
Cosa si intende per maccheroni?
Innanzitutto, bisogna dire che con il termine maccheroni generalmente non si intende un particolare formato di pasta: maccheroni, infatti, è un vocabolo che cambia la sua accezione a seconda della regione in cui ci si trova. In Abruzzo, ad esempio, i maccheroni indicano una pasta lunga, simile agli spaghetti, a sezione quadrata, chiamati maccheroni alla chitarra, mentre in Emilia-Romagna sono un tipo di pasta che ricordano molto le penne; ancora, in Campania, i maccheroni con sugo di ragù sono una specie di rigatoni o di pasta corta abbinata al ragù di carne cotto alla maniera napoletana.
Nella stessa scena di “Un americano a Roma”, poi, Sordi chiama maccheroni quelli che hanno tutta l’aria di essere degli spaghetti al pomodoro.
Quest’ambiguità lessicale è dovuta proprio al fatto che la stessa parola maccheroni, in origine, non stava a indicare un formato specifico di pasta, quanto piuttosto una pietanza a base di pasta da servire a dei commensali.
Ma vediamo nel dettaglio le varie ipotesi sull’origine del nome maccheroni.
Origine e storia del termine maccheroni
La parola maccherone ha origine nel Sud Italia e precisamente in Campania: il soprannome Mackarone, infatti, è attestato a Cava de’ Tirreni nel 1041.
In particolare ne parla il linguista Giovanni Alessio, che afferma che la parola maccheroni ha una duplice origine:
– dal greco bizantino makarṓnia, “canto funebre” (attestato nel XIII secolo da Giacomo di Bulgaria), il cui significato sarebbe poi mutato in “pasto del funerale” e quindi per estensione “pietanza da servire” durante il rito funebre (vedi anche makarōniá, attestato ancor oggi in Tracia orientale nel senso di “pietanza a base di riso servita durante i funerali”). Il termine sarebbe composto dalla doppia radice di makários, “beato” (derivato da mákar, “beato”; per il quale termine attuale greco, la connotazione funebre è attestata anche da makarítis, “defunto”) e di aiōnios, “eterno”;
– dal greco macharía, “zuppa d’orzo” (anche questo da mákar, “beato” ), a cui si sarebbe aggiunto nel tempo il suffisso –one.
Secondo il linguista e glottologo Giacomo Devoto, invece, maccherone è una doppia derivazione da macco, “polenta di fave”, che sarebbe un incrocio di makka con il latino maccus, “dalla grossa mascella”.
Un’ulteriore teoria invece fa risalire il nomignolo dispregiativo medievale Mackarone al personaggio Maccus, il mangiatore sciocco della Fabula atellana, la commedia farsesca di epoca romana: secondo questa ipotesi, infatti, il termine avrebbe assunto il significato attuale solamente dal basso medioevo, significato che poi si sarebbe consolidato e sarebbe diventato prevalente in epoca moderna.
Infine, un’ultima ipotesi fa derivare il termine maccherone al greco macrón, nelle accezioni di “lungo”, “grosso”.
Insomma, quel che è certo è che la parola maccheroni ha origini antichissime, così come… l’appetito che ci suscita!
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