Blog Spesasicura Magazine Cibi e Bevande Il migliaccio di Carnevale: storia e ricetta del dolce napoletano
Cibi e Bevande

Il migliaccio di Carnevale: storia e ricetta del dolce napoletano

Il migliaccio: a Napoli non è Carnevale senza una fetta di questo famoso dolce tradizionale! Ma qual è la sua origine e a quando risale?
Il primo migliaccio della storia sarebbe stato cucinato addirittura nell’anno 1000, molto probabilmente da una contadina. A conferma di ciò uno degli ingredienti utilizzati: il sangue di maiale.

Il migliaccio è il dolce tipico del Carnevale partenopeo e completa la triade con chiacchiere e sanguinaccio.

Il suo nome deriva dal latino “miliaccium”, che significa pane di miglio: il migliaccio, infatti, anticamente si preparava con pane di miglio e sangue di maiale.
Oggi questi ingredienti sono stati sostituiti da semolino, latte e burro, in un mix che per profumo – tipicamente di millefiori -, sapore e colore ricorda moltissimo la pastiera, altro dolce tipico della tradizione culinaria partenopea.

Il migliaccio: le origini e la prima ricetta

E proprio come quasi tutti i dolci napoletani, il migliaccio ha delle origini molto antiche: la prima ricetta, infatti, risalirebbe addirittura al periodo medievale (circa all’anno 1000). Come si evince dagli ingredienti utilizzati per creare la ricetta, inoltre, è molto probabile che a inventare il migliaccio sia stata una contadina, impiegando appunto del sangue di maiale per la preparazione.

Con il tempo il migliaccio divenne un piatto tipico dell’alimentazione contadina, che era molto povera, e questo perché il dolce veniva considerato un alimento completo e nutriente, perfetto per chi doveva sopportare le fatiche del lavoro in campagna.

Ben presto, però, intervennero la Chiesa cattolica e la nascente borghesia a modificare la ricetta del migliaccio: il sangue di maiale era considerato infatti un retaggio delle tradizioni pagane preesistenti, e quindi andava abolito.
Quest’ingrediente sopravvisse però per molto tempo nelle versioni “ufficiose” del migliaccio, e in qualche caso veniva aggiunto anche del cioccolato (pratica che ha poi dato origine ad un’altra delle ricette tipiche di Carnevale, il sanguinaccio).

La ricetta ufficiale del migliaccio

La nuova ricetta ufficiale del migliaccio si affermò soltanto nel Settecento, quando il sangue venne completamente sostituito da zucchero, cannella, farina e uova e la farina di miglio dalla farina di semola.

Il migliaccio, tradizionalmente, dev’essere cotto in un tegame di rame (o in alluminio), dev’essere molto alto e umido al punto giusto.
Ecco la ricetta tradizionale dell’originale migliaccio napoletano:

INGREDIENTI

  • 200 g semolino
  • 500 ml latte
  • 150 ml acqua
  • 1 noce di burro
  • 200 g zucchero
  • 350 g di ricotta
  • 2 uova
  • 2 bustine di vanillina
  • 1 limone
  • zucchero a velo

PROCEDIMENTO

Scaldate il latte in un pentolino aggiungendo la buccia di un limone, l’acqua e il burro. Quando il latte sarà arrivato ad ebollizione, abbassate la fiamma, togliete la buccia del limone e aggiungete il semolino molto lentamente, facendo attenzione a non creare dei grumi.
Una volta amalgamato il tutto, spegnete il latte e lasciate raffreddare. Proseguite sbattendo le uova in una ciotola; aggiungete lo zucchero, la vanillina e la ricotta.
Una volta amalgamato il tutto e incorporata bene la ricotta, aggiungete lentamente il composto di semolino. Se notate dei grumi schiacciateli bene con una forchetta.
Versate l’impasto così ottenuto in una teglia imburrata quanto basta. Infornate a 180° per circa un’ora finché il dolce non sarà dorato in superficie. Sfornate, e una volta raffreddato, ricopritelo con una spolverata di zucchero a velo.

E infine… buon Carnevale con una fetta di delizioso migliaccio!

E tu festeggerai il Carnevale con questo dolce tradizionale? Faccelo sapere nei commenti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version