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Pasta: 10 falsi miti da sfatare

Che la pasta sia buonissima e che faccia bene alla nostra salute è assolutamente vero, ma ci sono anche tantissimi falsi miti che riguardano la pasta e la sua storia, come ad esempio la convinzione che la pasta faccia ingrassare o, ad esempio, la credenza che la pasta è nata in Cina.

Vuoi saperne di più sulla pasta e vuoi conoscere tutte le curiosità al riguardo? Continua a leggere questo articolo e sfatiamo insieme tutti i falsi miti sulla pasta.

E se vuoi sapere tutto, ma proprio tutto, sulla pasta, leggi anche Pasta: tutto sulla pasta

La pasta fa ingrassare?

Ecco la prima, erronea, convinzione: non è vero che la pasta fa ingrassare! Infatti, 100 grammi di pasta equivalgono a circa 360 calorie, suddivise nel 70% di carboidrati complessi, 10-13% di proteine e in un bassissimo contenuto di grassi. Come confermano numerosi studi clinici, a fare ingrassare sono le calorie in eccesso, e non i carboidrati, che invece sono un’importantissima fonte di energia per il nostro organismo. Infine, come dimenticarlo, la pasta è alla base della dieta mediterranea, dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO!

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La pasta senza glutine fa dimagrire?

Assolutamente no, la pasta senza glutine non fa dimagrire, ed è bene scegliere la normale pasta di grano duro per la propria alimentazione, se non si è affetti da celiachia o di ipersensibilità al glutine. Mangiando pasta senza glutine si rischia di compensare il normale apporto di carboidrati complessi con alimenti ricchi di grassi, e di conseguenza di determinare un maggiore apporto calorico, ottenendo in questo modo l’esatto opposto, ovvero un repentino aumento di peso.

Pasta: quale grano, duro o tenero?

In Italia la pasta secca viene prodotta esclusivamente con grano duro grazie a una legge del 1967, detta anche “legge di purezza”, la quale stabilisce anche dei parametri – umidità, proteine e acidità – che la pasta deve rispettare per essere definita “di alta qualità”. La legge di purezza ha valorizzato e fatto apprezzare la pasta anche all’estero, dove è diventata uno dei simboli del Made in Italy.

[Per saperne di più, leggi anche Grano: il miglior grano per la pasta]

[Se invece vuoi sapere quali sono i marchi di pasta che utilizzano esclusivamente grano italiano, leggi Pasta con grano solo italiano]

Pasta: il grano è naturale o ogm?

Il grano che viene utilizzato oggi è il frutto di un’evoluzione, di un incrocio avvenuto spontaneamente tra il farro selvatico e l’erba delle capre, di natura infestante: in questo modo è nato il dicocco selvatico, cioè il primo dei grani moderni. Oggi grazie a un procedimento di miglioramento genetico privo di ogm, inesistenti nel grano duro, è stato possibile ottenere diverse varietà di grano, resistenti, produttive, con un maggiore quantitativo di proteine e un glutine qualitativamente migliore. Grazie a questo grano, la pasta risulta più tenace in cotture e presenta un colore maggiormente dorato.

Il grano della pasta è monovarietà o blend?

La pasta di alta qualità e omogenea in aspetto, consistenza, gusto e tenacia è il risultato di semole derivanti da diverse varietà di grano. Invece, vi sono alcuni tipi di pasta, di varietà antiche, che sono ottenute da una sola tipologia di grano, ma hanno una resa minore e vanno a costituire un prodotto di nicchia. Tuttavia, questa pasta dal punto di vista nutrizionale non è molto differente dalla pasta ottenuta da un blend di grani.

La pasta è nata in Cina?

Nonostante sia molto diffusa la leggenda di Marco Polo, secondo la quale fu proprio l’esploratore veneziano a portare la pasta in Italia da uno dei suoi tanti viaggi in Cina, la pasta in realtà ha un’origine araba. Infatti, nel XIII secolo la pasta veniva già prodotta da tempo in Sicilia, che era sotto il dominio arabo. Nel XII secolo, nella colonia araba di Palermo veniva prodotta una tipologia di pasta chiamata itriyya, molto simile ai nostri spaghetti, come attesta Abu Abd Muhammed, cartografo di corte sotto Ruggero II.

Quando aggiungere il sale durante la cottura della pasta?

Il sale deve essere aggiunto solo quando l’acqua ha raggiunto il bollore e poco prima di buttare la pasta, in caso contrario l’acqua raggiungerà il bollore in un tempo maggiore. Un ulteriore consiglio per far bollire l’acqua in meno tempo e risparmiare tempo e gas è quello di mettere il coperchio sulla pentola.

[Approfondisci questo e tutti gli altri passaggi fondamentali per una cottura ottimale della pasta leggendo Come cuocere la pasta? Tutti i consigli per una cottura perfetta]

Pasta: qual è la cottura migliore?

La pasta migliore è quella con cottura al dente, perché ne vengono preservate tutte le caratteristiche organolettiche e nutritive. Inoltre, in questo modo la pasta risulta più digeribile e assimilabile più gradualmente, cosa che va a beneficio dell’indice glicemico. In caso contrario, la pasta troppo cotta assume una consistenza collosa e diventa difficilmente digeribile, perché deglutita senza un’adeguata masticazione.

Meglio una macinatura a pietra o industriale?

La macinatura è il procedimento che serve a separare la crusca dalla semola del grano duro. Con il processo di lavorazione industriale, un laminatoio separa la crusca dal chicco di grano senza schiacciarla, evitando di disgregare la struttura del glutine e di danneggiare l’amido. Tale processo viene ripetuto con coppie di rulli dalla rigatura sempre più sottile per ottenere una sempre maggiore separazione della crusca, e ultimato con dei passaggi finali con una serie di setacci che completano la separazione della crusca dalla semola. Dal momento che la macinatura a pietra non permette questi passaggi, ne si ottiene una semola pressoché integrale.

Pasta con trafilatura al bronzo o al teflon?

Le trafile dall’esterno si presentano uguali e fatte dello stesso materiale, cioè il bronzo. Tuttavia l’interno può essere differente, in bronzo o in teflon. Nel caso della trafilatura al teflon, la pasta che si ottiene è più liscia e gialla, mentre con la trafilatura al bronzo la pasta ha un colore meno vivido e una consistenza più ruvida, ma all’assaggio è molto più omogenea rispetto a quella trafilata al teflon, che generalmente nel cuore si mantiene più croccante.

[Leggi anche Pasta trafilata al bronzo o al teflon: ecco le differenze]

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