Mangiare pasta ogni giorno comporta davvero delle conseguenze per il nostro organismo oppure questa convinzione è in realtà un mito da sfatare?
Mangiare la pasta ogni giorno viene spesso considerato come un errore nell’alimentazione, un eccesso che porta ad un aumento del peso, del colesterolo o dei trigliceridi, se non addirittura all’insorgere del diabete in seguito a un innalzamento della glicemia.
Ad avallare queste convinzioni, poi, concorrono anche le innumerevoli fake news divulgate, spesso, da falsi specialisti della nutrizione che demonizzano la pasta e il pane, proponendo di eliminarli dalla dieta.
In ogni caso, nonostante lo scopo di questo articolo sia quello di sfatare delle credenze errate, ciò non vuol dire, cadendo nell’eccesso opposto, che si possa consumare pasta smisuratamente: come in tutte le cose, infatti, un consumo di pasta misurato e consapevole è la cosa più giusta.
Come sappiamo, la pasta è parte integrante, anzi, forse fondamentale, della dieta mediterranea: deve quindi essere consumata in misura adeguata all’età, al genere, allo stile di vita, alle condizioni di salute e così via, seguendo molti e importanti parametri.
La pasta di per sé non fa male
La pasta, consumata nelle corrette quantità e modalità, non fa assolutamente male, anzi: è un alimento fondamentale, ma per essere davvero benefica per il nostro organismo deve essere consumata in maniera equilibrata sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo agli altri alimenti. Questo sia per mantenere una corretta alimentazione, sia nell’eventualità di dover perdere dei chili di troppo.
Mangiare pasta, poi, è funzionale anche al mantenimento o addirittura allo sviluppo della massa muscolare. Molti, infatti, per aumentare la massa magra introducono nella loro dieta delle quantità spropositate di proteine senza bilanciarle adeguatamente con i carboidrati. Non sapendo che introdurre elevate quantità di proteine senza introdurre adeguate quantità di carboidrati, quindi zuccheri complessi, energia e carburante per svolgere ogni nostra attività, spinge il nostro organismo a ricercare questa fonte di energia proprio nella massa magra, cannibalizzando i muscoli al fine di ottenere energia. Con il risultato di perdere peso ma non grasso.
La pasta e l’indice glicemico
Un’attenzione particolare va invece riservata alla scelta di alimenti ricchi di carboidrati e che hanno in indice glicemico basso, cioè fanno alzare di poco il livello di zuccheri nel sangue.
Quindi via libera a pasta e pane, ma meglio se integrali: le fibre presenti in questi alimenti, infatti, riescono a rallentare l’assorbimento degli zuccheri e di conseguenza ne limitano l’indice glicemico.
Occhio anche alla cottura della pasta: per impedire o limitare i picchi glicemici, questa deve rigorosamente rispettare i tempi indicati sulla confezione e dev’essere né troppo cotta né troppo cruda, perché è proprio la quantità d’acqua assorbita dall’amido a determinarne sia la digeribilità che l’assimilabilità.
NOTA BENE: Si raccomanda di consultare un Nutrizionista qualificato prima di modificare, anche in minima misura, la propria dieta.
[Leggi anche Pasta: Domande e Risposte]
– Acquista su Spesasicura pasta integrale dei migliori marchi –