L’alimentazione del gatto, per essere sana è corretta, deve essere basata soprattutto sulla struttura fisica di questo felino, che è un mammifero carnivoro. Molto spesso ci si trova di fronte al dilemma su quale sia la migliore dieta per il gatto: crocchette o cibo umido? E ancora, posso concedergli degli snack, di tanto in tanto? E come comportarsi per l’alimentazione dei gatti sterilizzati o con particolari patologie?
In questo articolo noi di Spesasicura ti daremo le risposte a queste e tante altre domande, aiutandoti nella scelta dei cibi migliori per il tuo gatto.
L’alimentazione del gatto in natura
Uno dei modi migliori per capire qual è la migliore alimentazione per il gatto è osservare il comportamento dei felini in natura, per scoprire cosa mangiano e in che quantità.
Il gatto, essendo un animale carnivoro, si nutre quasi esclusivamente di carne. Inoltre, i felini sono anche dei predatori, e dunque per alimentarsi deve necessariamente dare la caccia ad altri animali.
I felini hanno una dentatura strutturata allo scopo di strappare il cibo facendo forza con dei muscoli ben fissati alle pareti del cranio, e in particolare grazie ai denti cosiddetti ferini, ovvero l’ultimo premolare superiore e il primo molare anteriore. La mandibola del gatto per natura si può muovere soltanto in senso verticale, tuttavia è in grado di dare dei morsi potenti e di strappare con molta facilità i tessuti fibrosi delle prede.
La dieta alimentare dei gatti in natura è costituta da circa il 45% di proteine, il 45% di grassi e solo il 4-5% di carboidrati. Per quanto riguarda le quantità, il gatto si nutre poco e spesso, secondo uno schema alimentare per il quale si procaccia il cibo in piccole quantità spalmate nell’arco di un’intera giornata.
In natura, i gatti si cibano soprattutto di:
- Roditori: principalmente topi, ma talvolta anche conigli o lepri
- Uccelli
- Insetti e rettili: soprattutto cavallette, lucertole e serpenti
- Scoiattoli, pipistrelli e talpe, seppur più di rado
Inoltre, l’alimentazione dei gatti è condizionata da vari fattori, come ad esempio l’ambiente, la stagione e l’abbondanza di prede, ma soprattutto l’età e il sesso. Tuttavia, quello che è certo è che in natura i gatti non si cibano di piante, e per questo è corretto non inserire piante neanche nella dieta dei gatti domestici.
L’alimentazione del gatto domestico
I gatti sono tra gli animali più apprezzati e che si sono meglio adattati alla vita domestica: infatti, in Italia i gatti sono ben 7 milioni.
In ogni caso, nonostante la vita di casa e la compagnia degli umani, i gatti continuano ad avere un apparato digerente sostanzialmente invariato e che non è capace di digerire né di metabolizzare i carboidrati derivati da vegetali.
Tale caratteristica deve essere necessariamente tenuta in considerazione per scegliere gli alimenti giusti per il proprio gatto domestico.
I gatti possiedono una capacità molto limitata di regolazione del metabolismo degli amminoacidi, cioè “i mattoncini” di base che compongono le proteine. Per questo motivo, per potersi mantenere ne hanno bisogno in una quantità ingente, maggiore di quella di cui hanno bisogno i cani, che invece riescono a metabolizzare anche i carboidrati di origine vegetale.
Per questi motivi, una corretta alimentazione per i gatti deve contenere una maggiore percentuale di carne rispetto alla dieta alimentare dei cani.
Più nello specifico, l’organismo dei gatti non è capace di sintetizzare:
- La niacina, cioè la vitamina B
- La vitamina A dal carotene, per cui è necessario integrarla con la dieta
- La taurina dalla cisteina, un importante amminoacido implicato nella prevenzione di patologie della retina e molte altre
- L’acido linoleico in acido arachidonico, entrambi acidi grassi omega 6 la cui carenza può provocare problemi per la riproduzione, della coagulazione e del mantello, per cui è fondamentale integrarli attraverso l’alimentazione
Per quanto riguarda i carboidrati, il gatto non ha un fabbisogno elevato, in quanto attraverso la glucogenesi è in grado di mantenere dei livelli stabili di glucosio sulla base degli amminoacidi. Inoltre, anche se il gatto è in grado di metabolizzare alcuni cereali, questi ultimi non sono in ogni caso l’alimento basilare della loro dieta alimentare.
Sulla base dell’osservazione del comportamento alimentare dei gatti in natura, vediamo nei prossimi paragrafi quali sono i migliori cibi in commercio per i gatti domestici.
L’alimentazione del gatto e la dieta industriale
Per destreggiarsi al meglio fra i tantissimi marchi in commercio e capire bene quali prodotti riescono a integrare tutte le sostanze che l’organismo dei gatti non riesce a sintetizzare autonomamente, il metodo più efficace è senza dubbio leggere l’etichetta.
In ogni caso è importantissimo controllare che il prodotto non sia formulato principalmente a base di proteine. Un ulteriore consiglio utile è quello di accertarsi che gli ingredienti siano riportati secondo un ordine di quantità decrescente.
Nei migliori cibi per gatti la fonte proteica deriva da carne disidratata o essiccata o dalla carne fresca, ma anche da prodotti di origine vegetale, come cereali, legumi e verdura, i quali forniscono proteine qualitativamente eccellenti.
La dieta alimentare del gatto: consigli utili
Per una corretta alimentazione del gatto domestico, è bene seguire pochi e semplici accorgimenti.
Il primo riguarda il numero di volte in cui è consigliabile dar da mangiare al gatto in un giorno. Per un gatto cucciolo l’ideale sarebbero dei pasti brevi e più ravvicinati nell’arco di un giorno, in modo da compensare il loro maggiore dispendio energetico. Invece, per un gatto adulto sono sufficienti tre pasti al giorno se si tratta di cibo secco e crocchette e due pasti al giorno se si tratta di cibo umido.
Inoltre è importantissimo ricordare che vi sono alcuni alimenti nocivi per il gatto, e sono i seguenti:
- Cioccolato
- Caffè e tè
- Uova crude, che possono provocare la salmonellosi e inoltre riducono l’assorbimento della vitamina B
- Cipolle, aglio e scalogno, che possono causare l’anemia per l’alto contenuto di bisolfati e sulfossidi
- Impasto crudo, che lievitando nello stomaco del gatto causa problemi respiratori
- Pomodori verdi e patate crude, che causano problemi gastrointestinali
- Uva e uvetta, che aumentano l’insorgenza di patologie renali e causano vomito e diarrea
Inoltre, è bene precisare che è assolutamente sconsigliabile dare da mangiare al gatto i prodotti alimentari destinati all’alimentazione del cane, in quanto i due animali hanno un fabbisogno e delle esigenze alimentari molto diverse.
Infine, per i gatti sterilizzati l’alimentazione è basata sul fatto che il loro dispendio energetico è considerevolmente inferiore, mentre la fame aumenta. Per questo motivo, il gatto sterilizzato ha bisogno di circa il 20% in meno rispetto all’apporto calorico di un gatto non sterilizzato, e dunque si consiglia di acquistare dei prodotti specifici per gatti sterilizzati, con una maggiore capacità saziante e con un maggiore contenuto proteico.
Tuttavia, il consiglio più importante è quello di pianificare la dieta alimentare del proprio gatto basandosi sempre sulla sua età e sul suo fabbisogno generale: avendo questa accortezza, è possibile tutelare il proprio amico felino da patologie e problemi di varia natura.
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